Appunti e mappa di preparazione al viaggio

La Via degli Dei

La Via degli Dei collega piazza Maggiore a Bologna con piazza della Signoria a Firenze, attraversando l’Appennino Tosco-Emiliano.

È un antico itinerario di circa 130 chilometri recuperato sul finire degli anni Ottanta del Novecento e oggi viene attraversato da appassionati di trekking e di mountain bike.

Si passa per zone boschive ed ampi campi aperti; ogni ambiente presenta una propria peculiarità e sono molti i castagni secolari che s’incontrano.

Ma non è solo la natura a caratterizzare l’itinerario, anche la storia, la cultura e l’enogastronomia di questi luoghi arricchiscono l’esperienza di chi percorre la Via.

Il nome deriva dalla denominazione di alcuni luoghi toccati dal percorso: il Monte Adone, Monzuno (monte di Giove), Monte Venere e Monte Luario (da Lua, dea della mitologia romana).

Furono gli etruschi che tracciarono in origine il percorso: da Fiesole verso Felsina, la principale città dell'Etruria padana che sorgeva nella stessa area dove oggi si trova Bologna.
Successivamente, nel 187 a.C. sono stati i romani a riprendere il tracciato segnato dagli etruschi, prolungandolo fino ad Arezzo. Della antica via, che fu denominata Flaminia militare o minore per distinguerla dalla precedente Via Flamina che va da Roma a Rimini, ai giorni nostri si possono vedere ancora alcuni pezzi, antichi selciati romani risparmiati dal passare del tempo.

Solo da qualche decennio l’itinerario è stato recuperato e trasformato in percorso escursionistico.
Alcuni tratti raggiungono quote abbastanza significative: le “Banditacce” tocca i 1.200 metri e rappresenta l’altitudine più alta di tutto il percorso. Nonostante ciò, dosando bene le proprie forze, il percorso è comunque affrontabile con un minimo di allenamento.

L’intero tracciato è percorribile in cinque giorni ma chi vuol gustare con i giusti tempi i luoghi che si attraversano può suddividerlo comodamente in sei tappe.
Fattibile anche in quattro giorni, percorrendo una media di trentatré chilometri alla volta, ma in questo caso si può immaginare quali sono i ritmi da mantenere e la fatica da affrontare.
In ogni caso non bisogna pensare solo ai chilometri da percorrere ma soprattutto ai dislivelli di quota e alla tipologia del terreno: entrambi sono fattori che fanno la differenza.
In bici invece si può coprire l’intero percorso in due o tre giorni.

L’itinerario tocca svariati punti d’interesse storico e culturale.
Già a partire da Bologna, dopo pochi chilometri dalla partenza da Piazza Maggiore, si arriva attraverso il porticato più lungo al mondo al Santuario della Beata Vergine di San Luca.
A seguire si passa da Casalecchio di Reno e quindi si costeggia il fiume Reno fino a Sasso Marconi, nei cui pressi c’è il caratteristico Ponte di Vizzano.
Continuando s’incontra la Riserva Naturale Contrafforte Pliocenico, un’ampia area con affioramenti rocciosi di arenaria risalenti fino a cinque milioni di anni fa, ricca di fossili e lussureggiante vegetazione.
Altri luoghi significativi che seguono sono il giardino botanico Nova Arbora, il colombario di Monte del Frate e il Monte Adone.
Si passa quindi dai centri abitati di Monzuno e Madonna dei Fornelli, rinomata località turistica del secolo scorso che sta riacquistando vitalità negli ultimi anni.
Tratti della Flaminia Militare romana e il grande cimitero tedesco sono i luoghi interessanti che s’incontrano in questa seconda parte del percorso.
Dal Passo della Futa a San Piero a Sieve e quindi a Firenze, la Via degli Dei è caratterizzata ancora dagli ambienti naturali sempre differenti e suggestivi oltre a diversi luoghi di pregio tutti da scoprire, come la Pieve di Sant’Agata del 1175, il convento Bosco ai Frati, il Castello del Trebbio e il convento di Monte Senario.