Passo dopo passo sul Cammino di Santiago 

Da Tolosa a Saint-Jean-Pied-de-Port

10 maggio 2018

Tolosa. La Basilica di Saint Sernin, tappa del Cammino per Santiago di Compostela in Francia
Tolosa. La Basilica di Saint Sernin, tappa del Cammino per Santiago di Compostela in Francia

 

 

Stamattina mi sono svegliato piuttosto presto, non solo per l’eccitazione di riprendere il viaggio verso Saint-Jean-Pied-de-Port ma anche per l’agitazione scaturita dall’aver sognato di perdere il treno.

Considerando l’orario, ho comunque abbastanza tempo per andare fuori in cerca di un bar dove fare colazione.

Sorprendentemente tutti i locali sono ancora chiusi e faccio fatica a trovarne uno già aperto.

Dopo colazione ritorno in ostello, chiudo lo zaino e, insieme ai due pellegrini napoletani, m’incammino per raggiungere la stazione di Tolosa Matabiau.

 

Lungo la strada, passiamo davanti al negozio di una nota catena commerciale specializzata in articoli sportivi; purtroppo è ancora chiuso e aprirà alle dieci. È un peccato, perché avrei potuto comperare i bastoncini da trekking a buon prezzo. Non li ho presi in Italia perché viaggiando in aereo con il solo bagaglio a mano, mi sarebbe stato vietato portarli in cabina.

 

Arriviamo in stazione ampiamente in anticipo sull’ora di partenza del treno per Bayonne, programmata per le 10:37.

Facendo un rapido calcolo, mi convinco che ho tempo per andare a comperare i bastoncini e tornare indietro, anche se temo che si avveri il sogno della notte appena trascorsa.

Lascio lo zaino ai due amici e di corsa raggiungo il negozio, arrivando proprio nel momento dell’apertura; scelgo al volo i bastoncini e, sempre di corsa, torno in stazione, in tempo per prendere comodamente il treno.

 

Le ferrovie francesi oggi funzionano regolarmente e la partenza avviene con la massima puntualità.

Lungo il percorso, il treno fa una fermata anche nella stazione di Lourdes, dove salgono molti pellegrini diretti al Cammino di Santiago, arrivati qui in aereo da diverse località europee.

Comincio a sentire tante lingue diverse, parlate da gente che arriva da varie parti del mondo; tra tutti, il gruppo più “caciarone” ovviamente è composto da italiani.

Tra questi ce ne sono alcuni che presto conoscerò e con cui condividerò anche una buona parte del Cammino.

Alle 14:04 arrivo puntualmente a Bayonne e da qui, anziché proseguire con un altro treno, il viaggio per Saint-Jean-Pied-de-Port continua con un bus sostitutivo.

Anche se non mi è chiaro il motivo per cui la linea ferroviaria non è praticabile, va bene così, l’importante è proseguire e arrivare finalmente alla destinazione finale.

Il bus parte pieno zeppo di pellegrini alle 14:52.

Alle 16:10 arriviamo davanti alla stazione ferroviaria di Saint-Jean-Pied-de-Port (Donibane-Garazi è il nome del paese in lingua basca).

Qui siamo ancora in territorio francese e la cittadina fa parte del dipartimento dei Pirenei atlantici, nella regione della Nuova Aquitania; il confine con la Spagna è poco più in là e dista circa tredici chilometri.

Saint-Jean-Pied-de-Port rappresenta il punto di partenza del cosiddetto Cammino francese che, al giorno d’oggi, è il percorso verso Santiago de Compostela maggiormente seguito dai pellegrini.

 

Recuperati gli zaini dalla pancia del bus, tutti quanti cominciano ad arrancare con passo svelto su per la salitina che porta al centro del paese: è a questo punto che, per la prima volta, ho la percezione che bisogna fare in fretta per accaparrarsi il posto negli ostelli.


Saint-Jean-Pied-de-Port. La rue de la Citadelle
Saint-Jean-Pied-de-Port. La rue de la Citadelle

Sveltisco il passo anch’io e, come gli altri, arrivo al numero 39 della Rue de la Citadelle, dove si trova Les Amis Du Chemin De Saint Jacques, ovvero l’ufficio preposto all’accoglienza dei pellegrini.

Dopo aver atteso il mio turno, siedo al cospetto di un signore corpulento e dalla faccia simpatica che registra i miei dati. Allo stesso tempo mi consegna la Credenziale, il documento che ogni pellegrino porta con sé custodendolo gelosamente, sul quale vengono apposti i timbri delle località raggiunte, man mano che si compiono le tappe.

Ogni timbro sulla Credenziale rappresenta la fatica sopportata e, allo stesso tempo, la felicità provata per aver raggiunto una nuova tappa lungo la via che porta a Santiago de Compostela.

 

L’accoglienza dei pellegrini a Saint-Jean-Pied-de-Port
L’accoglienza dei pellegrini a Saint-Jean-Pied-de-Port

Per la Credenziale pago 2 Euro. Altri 10 Euro sono invece per il posto letto che, contestualmente alla registrazione, mi viene assegnato nel vicino ostello municipale, l’Albergue Accueil Pelerin, situato al numero 53 della stessa via.

Prima di lasciare l’ufficio scelgo, tra le tante disponibili in un contenitore, la conchiglia (concha, in spagnolo) che porterò con me durante il Cammino.

La conchiglia non ha un costo ed è possibile prenderne una liberamente, lasciando un’offerta.

 

I pellegrini del passato, una volta giunti all’oceano Atlantico, raccoglievano queste conchiglie dalla spiaggia per testimoniare il compimento del loro pellegrinaggio. Oggi, la conchiglia a raggiera della capasanta è il simbolo del Cammino di Santiago ed è usanza portarne una attaccata allo zaino, fin dalla prima tappa.

 

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Sono una “matricola” del Cammino e, poco per volta, mi rendo conto di tante cose. Ad esempio il posto letto assegnatomi con tanta facilità, non era scontato averlo; infatti, uno dei due pellegrini napoletani, Peppe, arrivato all’accoglienza poco dopo di me, non ha trovato più disponibilità di letti in ostello: né in quello dove sono io e nemmeno in altri.

Andando per proprio conto in cerca di alloggio, dopo aver girovagato un po’, Peppe riesce finalmente a trovare uno degli ultimi posti disponibili in paese, pagandolo però 21 Euro, più del doppio di quanto costa la sistemazione nell’ostello municipale.

Ho sentito raccontare che qui a Saint-Jean-Pied-de-Port, qualcuno che non ha trovato posto, né in ostello e nemmeno in strutture private, ha dovuto accontentarsi di dormire, tra l’altro durante una notte fredda e piovosa, in una tenda montata nel giardino di una casa privata.

 

Dopo essermi sistemato in ostello mi ritrovo con Franco e Peppe.

Andiamo per le vie acciottolate di Saint-Jean-pied-de-Port in cerca di un posto dove cenare e, nel frattempo, ne approfittiamo per dare anche uno sguardo al grazioso borgo, nato come roccaforte ai piedi dei Pirenei.

 

Se oggi la cittadina segna la prima tappa del Cammino francese, nell’antichità, quando i pellegrini partivano dai loro luoghi d’origine, rappresentava l’ultima località francese che incontravano lungo il tragitto verso Santiago de Compostela, prima di entrare nel territorio spagnolo.

 

La Rue de la Citadelle, la strada principale di Saint-Jean-pied-de-Port, è costeggiata da caratteristici edifici in arenaria rosa. All’inizio di questa vediamo la église Notre-Dame du Bout du Pont: chiesa costruita ai tempi della fondazione del centro abitato e poi riedificata, quasi totalmente, nel XVII secolo. Alla base del campanile c’è la porta Notre-Dame, uno degli ingressi dell’antica città fortificata.

Appena superata questa porta c’è il caratteristico Vieux Pont, ponte costruito sopra il fiume Nive.

 

Saint-Jean-Pied-de-Port. La Citadelle
Saint-Jean-Pied-de-Port. La Citadelle

Alle diciannove, dopo aver acquistato delle cibarie per la colazione di domattina e per gli spuntini che faremo durante la prima tappa, ci accomodiamo in uno dei tanti locali che ci sono in paese. Ceniamo ordinando il nostro primo “menù del pellegrino”.

In questo caso l’offerta comprende: insalata, pollo con patate e dolce. Paghiamo 12 Euro per il menù, più 2,50 per la birra: il costo della cena è comunque piuttosto alto rispetto a quanto si paga lungo il Cammino per menù che oltre a essere meno costosi prevedono piatti ben più abbondanti e vino incluso.

 

Terminata la cena sono circa le venti e il cielo è ancora illuminato dalla luce del giorno. Ne approfittiamo per visitare la Citadelle: fortezza militare risalente al Medioevo, costruita su una collina da dove si vedono i Pirenei e il passo di Roncisvalle.

 

Intorno alle ventuno e trenta, dopo aver fatto la doccia e preparato lo zaino, vado a dormire.

© Aldo Lardizzone 2020 Licenza Creative Commons CREATIVE COMMONS